OGGETTO : SINDROME RESPIRATORIA ACUTA SEVERA (SARS) AGGIORNAMENTO DELLE INDICAZIONI PER SORVEGLIANZA, CONTROLLO, GESTIONE CLINICA Allegati: 1
In relazione alla sindrome in oggetto, e facendo seguito alle precedenti comunicazione, si forniscono di seguito gli aggiornamenti delle indicazioni relative a:
- sorveglianza, Tali aggiornamenti sono stati elaborati sulla base delle più recenti acquisizioni derivate dalla sorveglianza globale sulla SARS e dalla collaborazione in atto, a livello internazionale, per la definizione delle caratteristiche cliniche ed epidemiologiche di questa . EPIDEMIOLOGIA E CLINICA Alla data del 9 aprile 2003 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha ricevuto, complessivamente, 2722 segnalazioni di casi sospetti e/o probabili di SARS, con 106 decessi, per un tasso di letalità del 3,9%. I dati in questione comprendono anche casi di polmonite atipica verificatisi in Cina (Guangdong) a partire dallo scorso mese di novembre 2002 e successivamente riclassificati come SARS, ma in un primo tempo attribuiti ad infezione da Chlamydia pneumoniae, sulla base dei riscontri di laboratorio effettuati in alcuni di quei casi. I dati preliminari, scaturiti dalle osservazioni su pazienti affetti da SARS, trattati ad Hong Kong, Taiwan, Singapore, Regno Unito, Canada ed altri Paesi, indicano che la maggior parte dei casi si sono verificati in adulti, precedentemente sani, di età compresa tra 25 e 70 anni. Pochi casi sospetti sono stati segnalati in ragazzi di età inferiore a 15 anni. La bassa specificità della definizione di caso proposta dall’OMS ai fini della sorveglianza globale della SARS impone prudenza nella valutazione delle segnalazioni di casi sospetti. Il periodo di incubazione della SARS è in media di 2-7 giorni, ma in casi rari potrebbe arrivare anche a 10 giorni. La malattia esordisce generalmente con febbre >38 °C, costantemente elevata, talvolta associata a brividi e/o accompagnata da altri sintomi quali cefalea, malessere generale, mialgie. Alla comparsa dei sintomi sopradescritti, alcuni pazienti possono già presentare lieve sintomatologia respiratoria. Solitamente, rash cutaneo e sintomi neurologici o gastrointestinali sono assenti, sebbene alcuni pazienti abbiano riferito diarrea nel periodo prodromico febbrile. La sintomatologia respiratoria si accentua rapidamente nei 4-5 giorni successivi. La radiografia del torace può essere normale nel periodo prodromico febbrile e anche durante tutto il decorso della malattia; tuttavia nella maggior parte dei pazienti osservati finora, la fase respiratoria è caratterizzata da alterazioni del quadro radiografico, quali infiltrati focali precoci, che progrediscono rapidamente verso infiltrati interstiziali più generalizzati. Radiografie del torace, eseguite in alcuni pazienti in stadio avanzato di SARS, hanno mostrato anche aree di consolidamento. SORVEGLIANZA In data 1 aprile 2003 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha ulteriormente rivisto le definizioni di caso della SARS (vedi telefax 400.3/113.3/1499 del 21 marzo 2003), inserendo, ai fini della classificazione finale di casi inizialmente segnalati come sospetti, alcuni criteri di esclusione. Si comunica, pertanto, che le nuove definizioni di caso, da usare ai fini della sorveglianza della SARS in ambito nazionale, sono quelle riportate di seguito. CASO SOSPETTO: e e una o più delle seguenti condizioni
2. una persona con una malattia respiratoria acuta non spiegata, con conseguente decesso, dopo il 1 novembre 2002 ed in cui non sia stata eseguita autopsia NOTE § La trasmissione internazionale della SARS è stata segnalata per la prima volta nel mese di marzo 2003, per casi con inizio sintomi nel mese di febbraio 2003. L’inizio del periodo di sorveglianza è stato esteso al 1° novembre 2002 allo scopo di catturare casi di polmonite atipica in Cina, ora riconosciuti come SARS. * Per contatto ravvicinato si intende: coabitazione, assistenza o contatto diretto con persone malate e con secrezioni respiratorie e fluidi corporei di queste ** Area affetta: viene definita come tale un’area in cui le Autorità sanitarie nazionali riferiscono catene locali di trasmissione dell’infezione. Non rientrano tra le aree affette Paesi in cui sono stati segnalati casi sospetti o probabili di SARS, senza che questi abbiano causato casi secondari di infezione CASO PROBABILE: CRITERI DI ESCLUSIONE Notifica - Ministero della Salute – Direzione Generale della Prevenzione esclusivamente i casi rispondenti alle definizioni di caso sopra riportate, utilizzando la scheda di notifica prevista per le malattie infettive della Classe I del D.M. 15 dicembre 1990. GESTIONE DEI CASI DI SARS Gestione di casi sospetti: Se la radiografia del torace dimostra infiltrati unilaterali o bilaterali con o senza infiltrato interstiziale, il caso va classificato come PROBABILE
Gestione di casi probabili
- ricoverare in ospedale in condizioni di isolamento, in stanze singole, oppure nelle stesse stanze in cui siano ricoverati altri casi di SARS; - prelevare campioni clinici per escludere altre cause di polmonite (incluse quelle atipiche); - prelevare campioni per indagini di laboratorio su SARS, che comprendono:conta globuli bianchi, conta piastrine, creatinfosfochinasi, transaminasi ed altri test di funzionalità epatica, urea, elettroliti, Proteina C reattiva; i campioni da prelevare dovrebbero essere almeno i seguenti:
- monitorare l’emocromo completo almeno a giorni alterni, per la valutazione della formula leucocitaria e del numero delle piastrine; Trattamento GESTIONE DI CONTATTI DI CASI SOSPETTI E PROBABILI Nel caso di contatti di casi probabili, le indicazioni sono le seguenti:
CONTROLLO DELLE INFEZIONI IN AMBITO OSPEDALIERO I casi sospetti e probabili SARS dovrebbero essere posti in isolamento e sistemati, in ordine decrescente di preferenza, come segue:
Se non è disponibile una fonte indipendente di aria, si raccomanda di spegnere il sistema di condizionamento dell’aria, se centralizzato, assicurando una adeguata ventilazione aprendo le finestre I pazienti in cui la valutazione per SARS è ancora in corso dovrebbero, per quanto possibile, essere separati da quelli in cui la sindrome è già stata diagnosticata a livello di caso probabile. Tutto il personale, incluso quello ausiliario, va istruito sulle misure per il controllo delle infezioni richieste per la cura di tali pazienti. Se possibile, va identificata una unità di personale che abbia il solo compito di osservare l’attività del restante personale, e di fornire ritorno di informazione sul controllo delle infezioni. Nel trattamento e nell’assistenza di pazienti con SARS, dovrebbero essere usati, come di prassi, materiali monouso. Se dovesse essere necessario riutilizzare dispositivi medici, questi dovrebbero, di prassi, essere sterilizzati secondo le istruzioni fornite dai produttori. Le superfici dovrebbero essere pulite con disinfettanti di provata efficacia ad alto spettro (battericidi, fungicidi e virulicidi). Gli spostamenti dei casi probabili di SARS dovrebbero essere evitati il più possibile. I pazienti con probabile SARS che vengono trasferiti ad altri reparti/strutture, dovrebbero indossare una mascherina chirurgica per ridurre la dispersione di droplets. Le mascherine standard monouso N95 (standardizzate dall’ente di standardizzazione dei Centers for Disease Control and Prevention statunitense – NIOSH), spesso usate come protezione contro altre infezioni respiratorie altamente trasmissibili, sono da preferire se tollerate dai pazienti. Il personale che accede al reparto di isolamento deve essere dotato dei seguenti dispositivi di protezione individuale (DPI):
Le mascherine chirurgiche sono un’alternativa meno efficace rispetto alle maschere N95. Si consiglia agli operatori sanitari di indossare maschere ogni volta che esista la possibilità di spruzzi o schizzi di sangue o di altri fluidi corporei, o in situazioni in cui possa avvenire la diffusione di infezioni per via aerea. Camici, con grembiuli impermeabili, e copricapi dovrebbero essere indossati durante procedure mediche e attività del paziente che si ritiene possano generare schizzi o spruzzi di secrezioni respiratorie. Gli operatori sanitari dovrebbero indossare occhiali protettivi o schermi facciali durante procedure in cui possano potenzialmente prodursi schizzi, spruzzi di sangue o di altri fluidi biologici. Riguardo l’utilizzazione di DPI al di fuori di ambienti sanitari o di situazioni in cui non siano presenti casi sospetti di SARS, si rimanda a quanto comunicato con il telefax 400.3/113.3/1986 del 7 aprile 2003. Il lavaggio delle mani è la misura igienica più importante nella prevenzione della diffusione dell’infezione. I guanti non sono un’alternativa al lavaggio delle mani. Le mani dovrebbero essere lavate prima e dopo contatti significativi con qualsiasi paziente, dopo attività che possono causare contaminazione e dopo la rimozione dei guanti. In particolari circostanze, quando non siano immediatamente disponibili acqua e sapone, possono essere usati disinfettanti per la cute a base di alcool. Le precauzioni standard per il controllo delle infezioni dovrebbero essere applicate ogni volta che si manipoli un qualsiasi rifiuto ospedaliero. Tutti i rifiuti dovrebbero essere manipolati con attenzione per evitare lesioni da oggetti taglienti non visibili (che potrebbero non essere stati posti negli appositi contenitori). Guanti e indumenti protettivi dovrebbero essere indossati ogni volta che si manipolino sacchi e contenitori per rifiuti ospedalieri. Per quanto possibile, dovrebbe essere evitata la manipolazione manuale dei rifiuti. I rifiuti ospedalieri devono essere posti in adeguati sacchi impermeabili o in appositi contenitori etichettati e smaltiti in sicurezza secondo le normative vigenti. Gli effetti letterecci e la biancheria del paziente dovrebbero essere preparati all’interno della stanza per l’invio alla lavanderia, e posti in doppia busta di plastica impermeabile; il personale incaricato di tale preparazione deve indossare adeguati DPI. Le stanze di degenza vanno pulite con disinfettanti domestici ad ampio spettro di provata attività antivirale; il personale incaricato della pulizia deve indossare adeguati DPI. CRITERI PER LA DIMISSIONE ED IL FOLLOW-UP DEI PAZIENTI AFFETTI DA SARS
Follow-up dei convalescenti Come parte del follow up, ad una settimana dalla dimissione, oppure prima laddove il clinico lo ritenga opportuno, vanno ripetuti:
Controlli successivi sono raccomandati sino al momento in cui i quadri radiologico e clinico ritornino nella norma. Gli esami di controllo dovrebbero essere eseguiti dalla struttura presso cui era avvenuto il ricovero. A 3 settimane dall’insorgenza dei sintomi va effettuato un prelievo per esame sierologico, da consegnare alla struttura di dimissione. A scopo precauzionale, e fintanto che non si avranno maggiori informazioni sull’agente eziologico e la sua potenziale persistenza nei soggetti guariti, si raccomanda che i pazienti dimessi con diagnosi di sospetta/probabile SARS evitino di riprendere le normali attività (lavoro/scuola/comunità) per almeno 7 giorni dal momento della dimissione: durante tale periodo i pazienti dovrebbero permanere al proprio domicilio, limitando al minimo eventuali contatti. I contatti familiari di un paziente dimesso con diagnosi di sospetta/probabile SARS debbono seguire attentamente le raccomandazioni per una corretta igiene delle mani (lavaggi frequenti con acqua e sapone, oppure, quando questo non sia possibile, uso di detergenti a base di alcol da usare senz’acqua), particolarmente dopo contatti con secrezioni respiratorie, urine, feci. Come misura precauzionale è anche opportuno non condividere salviette ed asciugamani, così come stoviglie e posate; tutti questi oggetti possono comunque essere usati da altre persone dopo essere stati lavati come di consueto (acqua calda e sapone). LV Il Direttore dell’Ufficio III
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